Progetto “Adotta un malato a distanza”

Progetto “Adotta un malato a distanza”

“…Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,  nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi… In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” Matteo

 

Nell’occasione del Natale 2011 è nata la necessità di proporre l’adozione per un ammalato a distanza.

Nel nostro ospedale di Cumura ci sono ammalati terminali di aids, di tubercolosi e di lebbra.

Ogni paziente spesso deve essere ricoverato per tempi prolungati ed è assistito dalla missione. Il problema sorge quando deve continuare la cura nel suo villaggio e periodicamente viene a controllare il suo stato di salute. Deve continuare la terapia e spesso non è nelle condizioni per poter acquistare le medicine necessarie e spesso muoiono perchè non hanno i soldi per comperare le medicine…

Vi ringraziamo anticipatamente per l’aiuto che con certezza donerete a questi ammalati.

Le offerte dovranno essere inviate al centro missionario di Monselice (IT 53 M 05040 12197 0000000 610 06 Provincia Veneta dell’Ordine – Frati minori – Missioni francescane, via S.Giacomo – MONSELICE PD) specificando nella causale “adozione ammalati dell’ospedale di Cumura”.

ps Sarebbe opportuno ricevere un riscontro del versamento per questo specifico fine, tramite email

One Response to “Progetto “Adotta un malato a distanza””

  1. chiara tosolini e pietro maria polesello ha detto:

    Buon giorno padre Gianfranco abbiamo ricevuto la sua lettera, e vogliamo spedire una piccola offerta, ma guardando il suo sito abbiamo visto che si può adottare un malato e sinceramente mi piacerebbe di più io non ho grandi possibilita’ per questo le chieso a quanto ammonta la somma per l’adozione e se posso usare il bollettino che mi ha inviato o devo usarne uno nuovo con l’eventuale nuova causale.
    Preghiamo vicendevolmente.
    Chiara Tosolini

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