Missão Francescana de Cumura, Natale 2011

Missão Francescana de Cumura, Natale 2011

Carissimi amici, parenti e benefattori Pace e Bene.
E’ da giorni che sto pensando alla mia consueta lettera di Natale.
Dopo i controlli sanitari e la sostituzione della batteria del pacemaker, a metà settembre sono rientrato in Guinea Bissau, la mia destinazione è ora la missione francescana di Cumura. Conosciuta perché è la prima missione, la più antica, qui i primi 3 frati veneti nel 1955, sono stati invitati, dal prefetto Apostolico, a curare i lebbrosi.
Il Papa Giovanni Paolo II nel 1990 presente in Guinea Bissau, in visita a Cumura ha pronunciato in mondovisione il discorso della giornata mondiale per i malati di lebbra. E’ sempre stata la missione protagonista nei vari decenni di tante attività.

La comunità di 7 frati con le 5 suore francescane del Cuore Immacolato di Maria insieme a 115
dipendenti portiamo avanti le varie attività della realtà Cumura: i due ospedali: Mal di Hansen
con 90 posti letto e la pediatria – maternità con  30 posti letto (la media mensile è di 150 parti,
ma sono centinaia le mamme che vengono, al martedì e giovedì, per essere seguite durante
la gravidanza).

La parrocchia è allietata dagli scout e valentes (con 400 iscritti alla catechesi in preparazione
ai sacramenti) e altre 3 comunità qui vicino.

La scuola, dedicata a dom Settimio Ferrazzetta, inizia con la prima elementare fino al liceo, è frequentata da 1400 alunni. Da qualche anno abbiamo anche la scuola materna con 3 classi.

Io, per 3 anni dal 1992 al 1995, ho lavorato a Cumura, prima di aprire la missione di Caboxangue. La mia attività è aiutare il parroco nella catechesi e in ospedale, per informatizzare, per quanto è possibile, la farmacia e i vari reparti. Anche perché ora in un solo padiglione si incontrano i malati di lebbra. Abbiamo offerto un terreno a fianco dell’ospedale fino al braccio di mare,( un Km e più ) per questi malati di lebbra e costruito un villaggio per loro, 8 case con 16 appartamenti dove vivono in autonomia coltivando o occupando il tempo con vari lavori….Vengono ricoverati solo quando non è possibile curarli in casa e le piaghe si riaprono.

In questi 16 anni che sono mancato altre necessità si sono presentate nel paese, specialmente l’aids: l’ospedale Mal di Hansen che ospitava solo lebbrosi ora ha un padiglione con 30 posti per ammalati di aids e il terzo padiglione dove ricovera ammalati di tubercolosi.

Il fare questo ha comportato aumentare i medici per le varie specializzazioni, gli esami di laboratorio con apparecchiature specifiche che non avevamo e altri ancora in attesa di installazione.


Proprio in questi giorni stiamo realizzando un progetto finanziato da amici del Portogallo, per creare l’ossigeno medicale e attraverso i tubi portarlo almeno in un padiglione e

 

nella sala operatoria insieme ad alcune migliorie per la sterilizzazione dei ferri chirurgici.

 

In Gennaio 2012 è programmato, con aiuto di volontari veneti, organizzato dal nostro centro Missionario di Monselice, la ristrutturazione del tetto del salone polivalente, della lavanderia e sartoria del lebbrosario.

C’è grande necessità di costruire il nuovo padiglione adibito a laboratorio, quello attuale é molto piccolo e vecchio…

A Cumura mi sembra di abitare in mezzo agli ammalati, ogni mattina ci sono file di ammalati che vengono per la consulta, iniziano ad arrivare alle 6.30 Nel passato si incontravano solo lebbrosi, la lebbra è diminuita molto, ora insieme a questi, c’è una nuova lebbra che si chiama Aids. Tutti sanno che di lebbra non si muore, ma quando il test dell’aids risulta positivo, comincia il calvario e l’unica cura sono gli antirettrovirali che ci vengono offerti dal Brasile.

Noi missionari della missione di Cumura ci prepariamo, e invitiamo anche voi amici, a vivere la festa del Natale accompagnati della liturgia dell’avvento. Preghiamo Cristo perché illumini i cuori di tutti gli uomini e tutte le donne.
Poche sere manco all’appuntamento della mia passeggiata, tra l’ospedale maternità, dove saluto i bambini ricoverati, percorrendo gli 800 metri lungo il viale di manghi, fino all’ospedale, passando lungo i corridoi dei tre padiglioni: non so cosa pensare salutando questi, seduti nelle panchine, come malati terminali o che tossiscono per i polmoni malati… non so cosa fare, ma una proposta per questo Natale la voglio proporre: adottiamo un malato a distanza (servono dai 25 a 40 € al mese) per alleviare le sue sofferenze, aiutiamo a comperare le medicine che gli servono.
Durante la mia permanenza in Italia molti mi hanno chiesto di preparare un progetto specifico..
in queste settimane non so quante idee, desideri, progetti si vorrebbero realizzare tra questi i più urgenti nell’ospedale.

Un ecografo portatile per la pediatria e maternità, che dovrebbe avere la lingua in Portoghese sono andato a parlare con suor Valeria Amato e abbiamo cercato in internet gli ecografi…. quello che mi sembrava lei guardasse con più attenzione è un signor ecografo portatile B/N Chison 8300 + sonda,  non so se scrivendo la sigla così, appaiano le caratteristiche di questo strumento.

Un apparecchio di radiologia portatile.

Un’altra necessità è l’acquisto di due microscopi, per il laboratorio analisi, modello CX21FS1 OLIMPUS CORPORATION 220-240 V 0.42/0.25A 50/60HZ… da tanti anni lavorano e hanno bisogno di essere sostituiti, in media al giorno vengono fatti quasi un centinaio di esami tramite vetrino.
Un appello urgente é stato inviato dall’economo dell’ospedale, Fr. Memo via email per la giornata missionaria nel mese di ottobre, per aiutarci a pagare la fattura di medicinali che servono per il prossimo anno, di circa 60.000,00 € Il rifornimento viene fatto presso la IDA (international dispensary association) ad Amsterdam in Olanda. Il riferimento è sempre il Centro Missionario di Monselice attraverso il ccp 105353 o il bonifico attraverso il conto (IT 53 M 05040 12197 0000000 610 06 Provincia Veneta dell’Ordine – Frati minori – Missioni francescane, via S.Giacomo – MONSELICE Pd) specificando “la causale
ps Sarebbe opportuno ricevere un riscontro del versamento per questo specifico fine.

Ringrazio fin d’ora della vostra sensibilità e generosità…

ogni bene nel Signore P Gianfranco Gottardi

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